mercoledì 7 dicembre 2011

Tentazione



Addormentarmi
Non sarebbe giusto
Se non potessi
Sognare te
Chissà al varco
Cosa ci aspetta
Eterno salto al buio
Oppure verità
Brandelli sanguinanti
Svolazzano al vento
La statua di 
 Lacrime asciutte
Si sgretola svelando
Un cumulo di carne
Roseo palpitante
Il mondo partorisce
Silenzio assordante
Le grida della vita
Trapassano  i cieli
Non dire niente, amore
Non imprecare invano
Se l’ultimo pensiero conta
Tu ci sarai a tendermi
La mano



7dic 2011 Sicilia


venerdì 28 ottobre 2011

Perdonami



Guardami
nel fiore degli occhi
rispecchiati nel loro
profondo verde oro
Perdonali se non sanno mentire.

Guardami
nel fiore della bocca
diventa rossa fuoco
parlandoti di amare
Perdonala se non sa ingannare.

Guardami
nel fiore dei seni
felici, con un bacio
si lasciano sfiorare
Perdonali, non sanno rinunciare.

Guardami
nel fiore della mente
leggera di passato
volteggia dall'ebbrezza
Perdonala, non sa dimenticare.

Guardami
nel fiore del silenzio
nasconde con pudore
intensi battiti di cuore
Perdonalo , non sa tacere.

Guardami
nel fiore della vita
corolla galleggiante
sul fiume del dolore
Perdonami se chiedo tanto amore.

28 ott.2011







lunedì 19 settembre 2011

Eterno cielo rosa



Strano forestiero che vivi oltre l'orizzonte
Il tuo pensiero carico d'amore passò
Tanti millenni fa
Sul cielo terso di questo pianeta
Dove vibrante voglia d'amare portò.


La piccola colomba
Culla sogni sull'albero in alto
Sussulta al sentore che l'invade
Di sensi mai saputi di fremiti nascosti
Con occhi grandi scruta il cielo amaranto
Aspetta il lenire del vento nella sera
Cercando di capire se è preda dell'incanto
Si scuote timorata, s'aggrappa bene alle radici
Finché l'intruso s'allontani.

Ma le rimane dentro sete e  fuoco da domare
Si nega e resiste, s'acquieta 
Fino a che comprende il vero
Allora parte inseguendo la tenue fiammella
Attraversando, spesso, oceani in tempesta
Fermandosi, a volte, a sentire se l'aria e dolce.

Dimenticato il tempo e spenta la speranza
Con occhi persi dentro il buio del suo cuore
La colombella giace nel limbo di dolore
Mentendosi che l'onda fosse un suo sogno.

Nel mezzo dell'inverno si alza all'improvviso
Con sensi spalancati tremante cuore in gola
Antico vento caldo profuma la sostanza di tutta  la sua vita
Allaga il deserto, rinfresca la foresta
Passato e futuro si  sfumano nel tempo
Esulta sulle ali dell'onda ritrovata
Con grandi arabeschi
Inebriata spazia eterno cielo rosa.
G.G.

Botosani 19.09.2011


lunedì 12 settembre 2011

Chalet Miraj

 Parte prima

Il mio compito e quello di sistemare le stanze al Chalet "Miraj".
Le mie più quelle della mia collega. Non dovrei farlo, ma sono nuova e
ho bisogno di questo lavoro, ho ringraziato L'Universo che l'ho travato.
Suona l'inutile sveglia.
Sono mattiniera e ligia al dovere, anche se, apparisco un po 'strana.
Il mio modo di fare, che segue le mie fantasie, spiazza, destabilizza.
Quando mi sento felice sorrido anche alle poltrone.
Mi basta un nonnulla per gioire, un raggio di sole che
m'inonda all'improvviso, la faccia buona di una vecchietta,
il gioco felice di un bambino, perso nel suo imperio di beata innocenza.
L'Aridità, l'inutile cattiveria, la volgarità, mi rendono triste.
Allora mi ritiro in rassegnata accettazione muta e non sorrido più.
"Mira, sei incorreggibile" mi dico e mi scuoto dai pensieri.
Mi devo preparare.
Detesto la cuffietta che devo mettere per lavoro. Mi appiattisce i capelli e
mi fa sembrare una massaia.
La mia Venere in Leone si ribella, la metto a tacere
con un tocco di kajal che sottolinea lo sguardo felino.
Scendo dalla mia piccola stanzetta e mi avvio verso la lavanderia
dove inizio il lavoro oggi.
La moquette spessa assorbe il rumore dei miei passi.
Sto per entrare, la porta della lavanderia e socchiusa.
Odo le colleghe parlando concitate, con fare cospirativo.
Da qualche tempo gira nei paraggi un tizio strano, un nomade dicono,
Si perde nei vestiti troppo larghi.
Dal volto barbuto, spiccano soltanto gli occhi, incredibilmente sereni,
di un strano grigio argentato, come il cielo dinanzi alla tempesta.
Porta sempre con se una sacca cilindrica, unico sua avere, pare.
Mi stuzzica il pensiero di curiosare la dentro.
Ho sempre pensato ai vagabondi come ai poeti sconosciuti,
anime smarrite in sogni imperscrutabili.
................................................................................
A breve il seguito

G.G.


Botosani 12.09.2011


martedì 2 agosto 2011

Il giornale

 
  Stai leggendo il giornale. Come ogni mattina.
Lo trovi piegato vicino al vassoio della colazione.
Mi alzo un’ora prima di te, per preparare tutto.
Ogni giorno inizia con questa prima rinuncia a me.
A favore del tuo abituale rituale di sentirti uomo.
   Ti siedi.
“ Buon giorno, cara, dormito bene?”. Sguardo distratto,
 rivolto al giorno che verrà. Non aspetti la mia risposta.
   Non t’interessa tanto.
Hai già spiegato il giornale e lo percorri assorto, sorseggiando il caffè.
Ed io mi sento sola.
Se non fossi in me, prenderei quello sciocco pezzo di carta
 stampata di tante inutilità e lo butterei nel camino accesso. 
Forse guarderesti me, al posto suo.
Forse, capiresti quello che ci stiamo perdendo,
seduti qui, immobili e muti.

   Io, sogno altri risvegli insieme a te.
Ancora nel letto,
sogno il tuo caldo abbraccio mezzo addormentato.
Contorno di carezze e un appena mormorato
 “ Buon risveglio, tesoro.”.
Sogno rispecchiarmi nei tuoi occhi pieni di meraviglia e 
di gratitudine che mi trovi accanto a te.
Un’interminabile, dolce ora,
piena di tenerezza, di profusioni, di giochi,
per assicurarmi che sono solo tua, che sei solo mio.
Vorrei inebriarmi di te, impregnarti con la mia sostanza,
 per poi lasciarti al mondo sicura che non potrà avere di te,
 più di quanto li voglio concedere.
Che tornerai, la sera, fra le mie braccia,
 con i sensi freschi di me, ancora.
Con l’anima quasi intatta, 
con la mente leggera dai problemi irrisolti della vita.

   “ Arrivederci, torno tardi questa sera”. 
Stai già andando via. Bacio incolore sulla guancia.
Serio, concentrato sui tuoi compiti materiali d’uomo,
 sui doveri di pilastro della famiglia e della società.
Mi sento trasparente, quasi inesistente.
 Spenta, fuori e dentro.
Amara sensazione d’impotenza di afferrare il vivere.
Mi chiedo: per quanto tempo, ancora?
Un soffio leggero mi fa sussultare. 
    Speranza, è soltanto speranza...
G.G.

Sicilia 1 agosto 2011


mercoledì 27 luglio 2011

La storia d'amore



Noi non abbiamo una storia d’amore
Noi siamo saliti sopra il treno
 Che porta ai confini dell’eterno.

Viaggio lungo pieno di paura
Di perdersi, di incontrarsi
Di scorgere il dubbio nell'altro di annoiarsi.
.
Sull'altalena dell’incerto abbiamo aperto spazi
Di gioco,di allegria di languida ebbrezza, di follia
Del fuoco mai del tutto spento.

Sorrisi assopiti nella notte di conoscenza scambiamo
Nel tardo pomeriggio canta la musa con le braccia tese
In preghiera mormorata.

Il buio non spaventa, nell'attesa di assaporare il primo bacio
Risplende calda la promessa potente mantra sussurrata
La storia d’amore siamo noi.

Gabrielle
26 luglio 2011 Sicilia







domenica 17 luglio 2011

Caro amico


Ti vedo lì
Con sguardo perso
Negli orizzonti che
Conosci solo tu.
Lo so, l’amore
Che ti fa sognare
Non è terreno, è magia
D’incontro nella fantasia
E croce  di dolore
Inferno e paradiso
Supplizio dolce-amaro
Sull'orlo del destino.
E pane che ti nutre
Nell'anima affamata
Di fervida dolcezza
Del tutto, mai provata.
Stai lì, sospeso il fiato
Un acrobata al trapezio
Non sa come finisce
Il salto senza rette
Ti aspetta di sbagliare
Di diventare niente.
Sta solo a te, amico
Di fare il salto in alto
Di far volare il sogno
Al punto dell’addio
Leggero e gioioso
Immensi spazi avrà
Di svolazzare nudo
Di tante falsità.
Io resto qui, tremante attesa
La tua luce, dolce, chiara
Portando calda la promessa
Di una nuova primavera.
G.G.


Giarre  17.07.2011




lunedì 4 luglio 2011

Innamorata dell'amore



Innamorata dell’amore
Comprendo l’inutilità
Di aggrapparmi a te
Sperare che tu dia oltre 
di quello sai dare
Comprendo il tuo tormento
La lotta con l’incanto
Comprendo le tue grida
La supplica velata.

Innamorata dell’amore
Fiorisco l’alba anche per te
Scavalco nuvole
Portandotele sull'altare
Giro le galassie
Per inventarmi giochi
Da fare insieme
Un fazzoletto è il cielo
Solo per consolarti
Suono campane argentate
Per rasserenarti
E spruzzo il tuo sorriso
Con lucciole dorate

Innamorata dell’amore
Ti voglio sollevare
Lasciarti su
 Sospeso
Fatti capire che amare
E tutto o niente
Non solo un capriccio
Dove decidi dare
Frantumi di te stesso
Di cui non sai che fare.

Stai a sentirmi?No?
Mi spiace
Allora vado tra le braccia
Di colui che al dolore
Sa mettere il freno
E mi rivela lo splendore
Di vivere appieno
Innamorata dell’amore.
G.G.

Giarre 4.07.2011






domenica 26 giugno 2011

Ti lascio tornare



Ti lascio andare
Ora che sai volare
Negli spazi infiniti
Con ali di nuvole
Coperte di neve
Brillanti di sole
Come diamanti
Tempeste di ghiaccio
Che ruotano intorno
Non toccano il cuore
Né fanno gelare
Ti lascio saltare
Le vette stellate
Giocare nel vento
Calare il tramonto
Ti lascio sguazzare
 In limpide acque
Di sete di nuovo
Cantare agli alberi
Le gioie del mondo
Soltanto un filo
D’amore ti lega
Al mio pensiero
Leggero, suadente
Ti lascio tornare
Fiato tremante
Tempo sospeso
In vivida, dolce attesa.
G.G.

 Giarre 25.06.2011


martedì 21 giugno 2011

Sogno




Non so più chi sono
Mi sono persa
Nel tuo amore immenso
Amore liquido
Gocce di rovere
Su petali di rosa
Asciugate dal vento fresco
Che brucia la pelle
Accarezza le labbra
Riposa sulla fronte
Amore caldo
Avvolgente
Scosso da brividi di passione
Euforico
Travolto dal ritmo sensuale
Di una musica celeste
Amore solido
Terra accogliente
Del germoglio di grano
Con la promessa
Di un pasto lontano
Non so più chi sono
Sogno solo di ritrovarmi
Nel tuo immenso amore.





domenica 19 giugno 2011

Scelgo la luce




Non aver paura
della paura/
La paura serve/
Per restare vigili/
Sospesi, in bilico tra il bene e il male/
Ogni respiro del tuo tempo/
Esige una scelta/
 un’aspirazione/
Sopra, infinito luminoso /
Sotto, tenebre inquietanti/
Che non devi aver paura di guardare/
Perché loro ti salveranno/
Non scegliendole/
Ogni qualvolta dirai di no al buio/
Avrai fatto un passo verso la luce/
Il tuo cammino saliente/
Ti farà vivere veramente/
Regalandoti attimi di stupore.

G.G.    Giarre, 19 giugno 2011



domenica 12 giugno 2011

Cieli di Felicità



Il tempio è mare 
Pervaso
da onde fiammanti
Serpeggiano
 Cullando
sapore d’assoluto
E dolcemente colmano
le assenze di te
Colori sopiti
risplendono vivi
Dal nido si alza
sfarfallo di luci
 Paura vibrante
Gli occhi del cuore
 non dormono mai
Petali fruscianti
In danza soave
corolle rotanti.

Il mare ondeggia
Il tempio ondeggia
Un lieve sospiro
 e canto che va
Nel regno dei
cieli di felicità.



Giarre 12 giugno 2011


Soledoro

Soledoro